Mindfulness
Mindfulness nel contesto organizzativo-aziendale

Attraverso queste pratiche si cerca di promuovere nell’individuo un cambiamento profondo nel modo di rapportarsi alla dimensione lavorativa, cioè nel modo in cui le persone percepiscono il loro ruolo, la relazione con i colleghi, il significato stesso del loro lavoro.

Tramite la Mindfulness l’individuo è attivo, apprende il valore del fermarsi, per verificare la validità di ciò che sta facendo e trovando la direzione più vantaggiosa rispetto al proprio operato.

Inoltre, in ambito lavorativo la Mindfulness si rivela utile per la regolazione affettiva, per lo sviluppo della resilienza del lavoratore e per la qualità delle relazioni fra colleghi attraverso una maggiore empatia.

L’individuo diventa più resistente alle distrazioni, agli automatismi, alla reattività disinnescando la modalità di funzionamento inconsapevole.

Gli impatti negativi dello stress si manifestano non solo a livello individuale ma anche aziendale per cui possono verificarsi scarso rendimento complessivo, maggior assenteismo, rapido turnover, maggiore incidenza di infortuni.

Diverse aziende, all’estero, e più recentemente anche in Italia, hanno introdotto corsi di addestramento alla pratica mindfulness nei loro programmi di sviluppo delle risorse umane.

I programmi basati sulla mindfulness più diffusi si basano sul protocollo MBSR ideato da Jon Kabat Zinn, medico che per primo utilizzò tale modalità di intervento in ambito clinico. Al termine del programma, lo studioso osservò un aumento delle capacità di coping positive e un decremento di quelle negative.

In ambito aziendale i programmi di mindfulness intervengono su diverse aree.

La prima riguarda lo sviluppo personale di quadri e dirigenti, figure chiave nelle aziende che richiedono professionisti capaci di ascoltare, recettivi, propensi ai cambiamenti, dotati empatia e consapevoli delle proprie dinamiche relazionali, dei propri limiti e potenzialità e di gestire in modo funzionale il gruppo di lavoro.

Il secondo ambito è quello relazionale. Sempre più spesso si assiste a conflittualità tra i membri della stessa organizzazione, animosità, scontri e contrapposizioni che oltre a intaccare la vita lavorativa si ripercuotono anche su quella personale. In questo campo la mindfulness insegna a sviluppare una presenza attenta e non giudicante a quello che c’è, alla persona con cui ci si sta relazionando, al team e al gruppo.

In terzo luogo l’intervento è indirizzato all’area dello stress attraverso la promozione di un maggior benessere ambientale.

Infatti le aziende rischiano di diventare “gabbie” con elevati tassi di stress diffuso che determinano situazioni di squilibrio, burn out e calo della produttività. Alcune aziende infatti per i manager, il personale, ma anche la clientela, hanno allestito all’interno dei loro uffici specifici spazi per coltivare il benessere all’interno dell’ambiente lavorativo o particolari momenti formativi strutturati e continuativi capaci di offrire le condizioni necessarie per favorire lo sviluppo e il potenziamento della concentrazione, incrementare le prestazioni, gestire lo stress e determinare le migliori condizioni lavorative.

Molte organizzazioni stanno acquisendo consapevolezza dell’importanza della pausa, nel vorticoso ritmo tipico della vita aziendale. Senza la capacità di schiacciare ogni tanto il tasto pausa, si perde di vista la propria individualità, il corpo, l’energia e le emozioni e il senso di ciò che si sta facendo. Di conseguenza non si è più in condizione di prendersi cura di queste cose importantissime, che influenzano sia la vita lavorativa che la vita privata.

Proprio per venire incontro alle esigenze aziendali, sono stati sviluppati corsi di vari livelli e durata.

Esistono ad esempio programmi formativi sulla mindfulness attivati nel contesto lavorativo con cadenza quotidiana o settimanale oppure corsi o ritiri formativi intensivi residenziali della durata di 3-7 giorni finalizzati a rafforzare non solo le abilità lavorative ma anche empatia, comprensione e spirito di collaborazione tra i colleghi.

In particolare questi protocolli MBSR per lo stress lavoro correlato prevedono giornate formative esclusivamente pratiche focalizzate sullo sviluppo della capacità di entrare in contatto con se stessi, il proprio corpo e le sensazioni che quest’ultimo ci invia.

Altri interventi, di natura più strutturale invece, sono volti a creare degli appositi spazi di meditazione all’interno dell’azienda dove i dipendenti possono ritagliarsi dei momenti di pausa o meditazione soprattutto nei momenti di maggior stress.